Resta sintonizzato

Caivano

CAIVANO, parte di nuovo la macchina del fango. Monopoli: “Voglio solo fare il sindaco della mia città”

Pubblicato

il

CAIVANO – La prima cosa che dimostra che un politico sta lavorando bene e solo per l’interesse collettivo è il fatto che quando le lobby del malaffare non riescono a dimostrare con i fatti ciò che millantano mettono in moto la macchina del fango, diffondendo sul territorio notizie mendaci con il solo scopo di fomentare l’opinione pubblica su una decisione che, se fosse stata davvero presa, avrebbe avuto solo un aspetto poco etico che ne avesse permesso la contestazione.

E’ quanto successo in queste ore ai danni del sindaco Simone Monopoli, reo di aver dichiarato “guerra” al malaffare e alla corruzione nei settori comunali. Il primo cittadino dal giorno che ha deciso di non piegarsi alle richieste esose dei suoi consiglieri di maggioranza è quasi quotidianamente sotto attacco con la diffusione di notizie strumentalizzate e sempre quasi false come quella di stamattina che lo vuole candidato alla Camera del Senato alle prossime elezione governative con la lista “Orgoglio Campano”. A quanto pare questa notizia è stata diffusa con l’intento, ancora una volta, di destabilizzare l’ambiente e aizzare l’opinione pubblica contro il primo cittadino, infatti stando a quanto riferiscono attraverso questa fake news, la sua candidatura tra le file del gruppo di Alessandro Baiano sarebbe stata possibile in cambio della cortesia che il sindaco ha ricambiato al coordinatore provinciale di Orgoglio Campano sulla nomina ad assessore delle Politiche sociali al Comune di Caivano di un’avvocato di nome Jole Lilly Ciccarelli.

Niente di più falso, per tanti motivi, il più banale è perché la giunta politica a Caivano non si è più fatta, tanto è vero che la stessa Ciccarelli pare sia stata un nome segnalato da un gruppo politico di maggioranza quando in questi giorni si era parlato di giunta politica poi come sono andati i fatti è sotto gli occhi di tutti. Una cosa è certa il suo nome non era stato fatto sicuramente per questi scopi. Inoltre, il sottoscritto ha conosciuto personalmente il coordinatore Alessandro Baiano e può benissimo confermare che questi metodi non appartengono al modo di fare politica del movimento campano, tanto è vero che il successo e l’ambizione di far parte di questo gruppo politico parte proprio dal fatto che all’interno di questo movimento avviene tutto nella massima trasparenza.

In ultima analisi, sicuri della infondatezza della notizia, per essere più sicuri e offrire un dato certo ai nostri lettori abbiamo contattato direttamente il primo cittadino che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Non ho letto quanto mi dite, ma non mi meraviglierei che chi vuole che le cose a Caivano non cambino, avesse sferrato un altro colpo mancino ai danni della mia integrità. Posso assicurare a Voi e ai cittadini di Caivano che il mio unico intento è quello di continuare a fare il sindaco di Caivano per il bene dei caivanesi e delle prossime generazioni. Il mio scopo –continua il sindaco– è sempre stato quello di cambiare le cose in un Comune ridotto all’osso dalle clientele e dal malaffare che per colpa delle scorse amministrazioni, le quali non hanno combattuto tali fenomeni a dovere, essi sono aumentati a dismisura fino a formare una vera e propria piovra che divora il nostro bel paese nonostante il dissesto finanziario. Per nessun motivo al mondo tradirei il mandato affidatomi dai miei compaesani, il motivo per il quale faccio politica non è dettato assolutamente dall’ambizione personale ma dalla voglia di lasciare una Caivano migliore ai miei figli e la mia unica soddisfazione potrà essere solo quella di essere ricordato come il sindaco che ha interrotto un circolo vizioso di clientele nella nostra città, ammesso che me lo concedano. Proprio in virtù di questo e nel nome della legalità tengo a ribadire che io rimango fermo sulle mie posizioni convinto di poterci riuscire e di mettere in pratica ciò che è stato promesso. Chi pensa –conclude Monopoli– che in realtà le cose non debbano cambiare, e che i collegamenti tra dirigenti e consiglieri compiacenti debbano continuare ad esistere, deve avere il coraggio di sfiduciarmi e di mandarmi a casa, dimostrando alla popolazione quali sono i suoi reali intenti.”

Una seria riflessione che bisogna fare è quella che, guarda caso ancora una volta, si cerca di accendere i riflettori sul settore Politiche sociali, infatti anche adesso il nome che esce fuori da questa fake-news è legato alla delega che attualmente è nelle mani della Dott.ssa Maria Iommelli e che qualcuno, sempre legato alla macchina del fango, voleva dimissionaria nella giornata di Sabato. Anche questa una notizia falsa atta solo a destabilizzare ciò che faticosamente il primo cittadino sta facendo emergere. Ormai è chiaro il messaggio: se il sindaco Monopoli vuole lunga vita politica a Caivano, deve lasciare nelle mani delle lobby il settore delle Politiche sociali, per un disegno ben più ampio a noi ancora sconosciuto e la cosa che rattrista ancora di più è che questi disegni vengono anche alimentati e portati avanti, forse inconsapevolmente, da stimati giornalisti attivi sul territorio da diversi decenni che tentano di cavalcare questi tipi di notizie, solo per il senso di rivalsa che loro provano nei confronti del primo cittadino, perdendo perfino il senso di discernimento che un professionista nel suo campo non deve mai smarrire per una corretta informazione dedita solo ed esclusivamente all’interesse pubblico.

In conclusione, si può affermare che il sindaco Monopoli, anche in questo caso non è propenso a piegarsi, addirittura sembra che quanto più si mette in moto la macchina del fango, anche attraverso profili falsi sui social, egli venga spronato ancor di più a tenere duro e a non lasciarsi intimorire da questi beceri mezzi di diffamazione.

 

Continua a leggere
Pubblicità
Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caivano

De Luca torna sull’argomento: “Don Patriciello non ha il monopolio della lotta contro la camorra”

Pubblicato

il

NAPOLI – Non si placa la polemica intorno alle parole dichiarate dal Governatore De Luca nel suo intervento social a riguardo la satira usata nei confronti del prete Maurizio Patriciello.

Dopo il botta e risposta avuto direttamente con la Premier Meloni, il Presidente della Regione Campania è tornato di nuovo sull’argomento e alcuni minuti fa, attraverso la sua pagina social ha scritto: “In relazione al polverone sollevato dall’on. Meloni, che non ha evidentemente nulla di serio di cui parlare, è utile precisare che la mia battuta non riguarda don Patriciello, ma la scorrettezza di chi ha strumentalizzato a fini di propaganda politica – quando ha presentato l’ipotesi di premierato – figure pubbliche che non c’entrano nulla con le riforme costituzionali.

Quanto a don Patriciello, sia detto con il massimo rispetto, ma con assoluta e definitiva chiarezza, che apprezziamo le sue battaglie, ma che non ha il monopolio della lotta contro la camorra. Ci sono innumerevoli cittadini, lavoratori, uomini di Chiesa e giovani, che sono quotidianamente e silenziosamente impegnati in questa battaglia. E che qualcuno di noi questa battaglia la fa da cinquant’anni, e magari avendo rinunciato a ogni scorta.

Per il resto, siamo impegnati oggi in un lavoro importante e positivo, anche con il contributo fondamentale del mondo religioso, sui temi della famiglia e della relativa legge regionale a cui stiamo lavorando. E stiamo combattendo, da soli, per sbloccare le risorse decisive per aprire cantieri e creare lavoro.

Suggerirei a don Patriciello, amichevolmente, di avere un po’ più di ironia, soprattutto quando ci si presenta non sul piano dei rapporti istituzionali relativi alla tutela del nostro territorio, ma sul piano improprio della politica politicante”.

Il pensiero che parecchi cittadini hanno sempre formulato ma che hanno sempre represso finalmente si è palesato nelle parole del Governatore De Luca. Come li definiva Leonardo Sciascia, questi personaggi possono essere ascritti tra i “professionisti dell’antimafia” mentre c’è gente che in maniera silente e mettendo a repentaglio la propria vita, senza alcuna protezione, lotta contro la criminalità mettendo alla luce tutte le sue malefatte ogni giorno.

Continua a leggere

Caivano

CAIVANO. Occupazioni abusive al Parco Verde. Dissequestrate due abitazioni dal Tribunale del Riesame.

Pubblicato

il

CAIVANO – Prosegue il processo di legalità nel comune gialloverde e precisamente al Parco Verde. I lavori della Procura volti ad individuare le occupazioni abusive all’interno dell’agglomerato caivanese stanno proseguendo e all’interno di essi c’è da registrare l’ottimo lavoro svolto dall’Avv. penalista e Prof. di Diritto Penale Michele Dulvi Corcione che è riuscito a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati per due famiglie sue assistite.

Infatti, per due famiglie caivanesi del Parco Verde è terminato l’incubo grazie al fatto che il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha annullato il sequestro degli immobili che secondo la Procura della Repubblica risultavano essere occupati abusivamente.

A quanto pare, queste, sono state le uniche due famiglie a godere di tale provvedimento. Come ebbe a dire anche il Prefetto Michele Di Bari, ogni caso è a se e queste due famiglie, grazie al solerte lavoro del loro avvocato, sono riuscite a dimostrare l’effettivo lecito utilizzo del proprio immobile. Tutto bene ciò che finisce bene.

Continua a leggere

Caivano

Stupro di Caivano, chiesti 12 e 11 anni per i due maggiorenni del branco

Pubblicato

il

12 anni e 11 anni e 4 mesi di reclusione per i due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze sessuali subite due cuginette di 12 e 10 anni di Caivano.
E’ quanto richiesto dalla Procura di Napoli Nord, avanzata oggi dal Pubblico Ministero, Giuseppe Vitolo, al termine della requisitoria nella quale è stato evidenziato soprattutto l’aspetto umano e sociale del comune dell’hinterland caivanese in cui l’assenza dello Stato è evidente, secondo quanto sottolineato proprio dal pm.

Per il Sostituto Procuratore di Napoli Nord il personaggio perno delle violenze sarebbe stato il 18enne Pasquale Mosca, per il quale ha richiesto 12 anni di carcere perché non sussistenti le attenuanti generiche; 11 anni e 4 mesi è – invece – la richiesta formulata per Giuseppe Varriale, 19enne.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy